Un tratto di galleria mineraria rinascimentale facente parte della miniera dell’Argentiera di Sant’Anna di Stazzema (LU). La galleria ha un’altezza di circa 80 cm, una larghezza variabile tra 30 e 60 cm e ha la forma ovale con soffitto e pavimento piatto tipica delle miniere nord-europee dell’epoca (es. Freiberg in Germania).È stata scavata a martello e scalpello negli scisti paleozoici del Complesso Metamorfico delle Alpi Apuane per raggiungere a maggiore profondità dei filoni di solfuri di argento, piombo, zinco e rame che affioravano nella parte alta della montagna. Le strie sul soffitto e le pareti sono le tracce lasciate dagli scalpelli.
Fa parte di un complesso minerario rinascimentale, di circa 1000 metri di sviluppo tra gallerie e pozzi, conosciuto da pochi scienziati e appassionati, che fu scavato da minatori tirolesi e sassoni tra il 1546 e il 1592 per conto dei Granduchi di Toscana. È uno dei migliori esempi in Italia dove studiare le tecniche minerarie e le strategie esplorative all’epoca della pubblicazione del famoso trattato di arte mineraria 'De Re Metallica' (Georg Agricola, 1556).