ONE HEALTH

Il termine “One Health” si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute degli ecosistemi sono interconnesse e legate indissolubilmente; riassume una visione olistica e un modello di cura basato sull'integrazione di discipline diverse.  
È un concetto riconosciuto ufficialmente dalle maggiori organizzazioni internazionali (FAO, OMS, Banca Mondiale, Commissione Europea), dai governi nazionali, da istituti di ricerca e ONG, quale strategia rilevante in tutti i settori della vita dell’umanità e del pianeta.
La recente modifica della Costituzione della Repubblica italiana ha comportato - all'articolo 9 – l’allargamento della tutela all'ambiente, alla biodiversità, agli ecosistemi e agli animali; l'articolo 41 definisce ora che la salute e l'ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell'economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana.  
One Health richiede un nuovo modo di pensare e di agire per la salute individuale e collettiva; va intesa come una strategia che punti sulla collaborazione tra diverse discipline (medicina umana e veterinaria, scienze sociali, scienze fisiche e scienze della vita, settori dell’ICT come intelligenza artificiale e big data), tra ricerca di base e trasferimento tecnologico, tra tutte le sfere della vita sociale e produttiva (agricoltura, industria, formazione, politica, informazione, economia…). Il modello One Health – applicato anche agli scenari delineati dalla pandemia del Covid-19 - supera la concezione puramente biomedica della salute (prevenzione, cura, riabilitazione, farmaci e vaccini), e pone l’accento sul fatto che la salute umana non può essere disgiunta dalla salute animale e da tutti i fattori che rendono possibile la vita nel nostro pianeta.
Le raccomandazioni contenute nel Manifesto dell’OMS per la ripresa post-Covid-19 si rifanno ai principi di One Health relativamente all’impatto dell’ambiente sulla salute umana: salvaguardare la natura; garantire l’accesso all’acqua pulita; garantire una transizione energetica rapida e sana; promuovere sistemi alimentari sani e sostenibili; costruire città sane e vivibili; azzerare gli incentivi per i combustibili fossili.
Queste raccomandazioni sono in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Oltre alla componente scientifica, richiamano alle necessità di un rafforzamento della governance e delle pratiche in favore della salute globale, che esigono una chiara visione del futuro, una ferma volontà politica e una partecipazione attiva della società civile.
Tale approccio, a seconda dei problemi da affrontare, implica il miglioramento dei livelli di coordinamento, cooperazione e integrazione delle misure da intraprendere per proteggere e migliorare la salute collettiva, nonché di un forte aggiornamento dei percorsi formativi per permettere ai decisori politici, alla società civile e alle future generazioni di assimilare questo nuovo modello integrato.  

 

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