PACE E DIPLOMAZIA SCIENTIFICA

Nel 1955, di fronte al pericolo dell’ecatombe nucleare che minacciava il mondo diviso dalle logiche della guerra fredda, il filosofo Bertrand Russell e lo scienziato Albert Einstein si fecero promotori di una importante dichiarazione in favore del disarmo nucleare e della scelta di pace per l’umanità, sottoscritta da scienziati di diverse nazionalità. Un documento di estrema autorevolezza, che sottolineava anche il ruolo della diplomazia scientifica rispetto alla necessità di una pacifica coesistenza tra i popoli e le nazioni.
La Diplomazia scientifica nel senso più ampio del termine rappresenta l'uso e l'applicazione della cooperazione scientifica per stabilire contatti e rafforzare le relazioni tra le società che hanno un interesse particolare a concentrare la propria attività in ambiti in cui altrimenti non è possibile raggiungere un impegno ufficiale.
La cooperazione a livello scientifico può condurre a una maggiore fiducia e a stabilire nuove relazioni tra comunità nazionali e aree geografiche molto più grandi.  
La scienza è un utile strumento di diplomazia proprio perché risponde alle medesime leggi e ai medesimi metodi in tutto il mondo. Un'altra argomentazione a favore della diplomazia scientifica è la natura sconfinata di molti dei problemi che la scienza si propone di risolvere.
Sovente la diplomazia scientifica, evidenziando il ruolo essenziale della cooperazione per affrontare sfide comuni e globali, anticipa e favorisce l’instaurarsi di relazioni internazionali a livello istituzionale.
La scienza è chiamata sempre più a rispondere alla crescente complessità della nostra epoca, principalmente alle sfide che riguardano i mutamenti climatici, i relativi processi di resilienza e di adattamento, la transizione energetica, lo sviluppo sostenibile globale, le migrazioni dei popoli, la salute, le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale. Queste priorità - talvolta emergenziali - sono insieme politiche, scientifiche, sociali e culturali.
È pertanto essenziale che attività di ricerca e processi istituzionali si sostengano in modo reciproco e convergente, condividendo il fine di mantenere condizioni di pace. Tali attività si realizzano attraverso la brain circulation, l’interscambio scientifico, il pieno e convinto sostegno alla scienza aperta, lo sviluppo sinergico di progetti di ricerca, la stipula di accordi, le occasioni di incontro, il rafforzamento mirato delle misure di mobilità intellettuale.

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